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Il blog ieri e oggi: un po’ di storia

Il blog ieri e oggi: un po’ di storia. Giornata mondiale dei blogger 2023

Ieri è stato il 13° anniversario del World Bloggers day, una ricorrenza tanto vintage quanto figa. In questo articolo riesumiamo un po’ di ricordi riguardo l’attività dei “bloggers” di prima generazione.

Quando sono nati i primi blog

In principio fu il blog amatoriale. Un non luogo indefinito, senza limiti, né struttura. Però, sfido chiunque, nato negli anni ’80 e adolescente nei primi anni 2000, a dire di non aver mai avuto un blog personale. In quegli anni il blog e i bloggers spuntavano come funghi, con la prerogativa di permettere a chiunque di ritagliarsi uno spazio personale sul web, dove poter parlare, con il proprio stile e tono di voce, delle proprie passioni o interessi. 

Chi ha scritto i primi blog?

Dai su, non siate timidi. Siamo stati in tanti, intorno al 2003 ad avere avuto il coraggio e l’iniziativa di dire la propria riguardo hobby, argomenti o fatti dell’epoca, con lo scambio di messaggi da uno a molti. Scelti in base a ciò in cui ci si sentiva più ferrati, preparati o semplicemente muoveva in noi riflessioni che in qualche modo sarebbe stato un peccato tenerle soltanto per sé.

Possiamo parlare di una vera e propria rivoluzione della comunicazione online. Quella che poi ha dato il via a una serie di cambiamenti del comunicare notizie e modi di fare divulgazione.

Dove, come e perché il “blog”?

Ricordate Myspace? Una piattaforma ibrida (chat+blog) di successo mondiale, nata nell’agosto del 2003, che è stato il centro di aggregazione giovanile e antesignano dei social network nel senso di come li concepiamo oggi. Un raccoglitore dei trends più in voga agli inizi del secondo millennio in fatto di produzione di contenuti dal basso (U.G.C.), con lo scopo di dare a chiunque la possibilità di condividere le proprie capacità artistiche (foto, musica, testi).

Luogo in cui era possibile commentare ogni singolo aspetto caricato dall’utente, così come personalizzare il proprio profilo (dai colori alla musica scelta che partiva in loop automatico), spazio in cui si sono condivisi i primi “stati emotivi” e le prime foto personali (che oggi chiamiamo selfie).

Ricordate Blogspot? Noto anche come “Blogger”, è un servizio che Google creò e fornì senza chiedere nulla in cambio all’inizio del II° millennio, per cavalcare l’onda dei tempi. Da allora permette a tutti di dare vita a gratis il proprio blog, serve però possedere un account Google da collegare al futuro diario online. Con la possibilità di personalizzare completamente lo stile, con i propri testi, le proprie foto o modificando a gusto la layout grafica del template.

La cosa più interessante era, ed è, poter registrare gratuitamente il proprio dominio (“nome del proprio blog.blogspot.com”). 

Qual era lo scopo di avere un blog?

L’entusiasmo di inizi 2000 ci ha fatto vivere i blog come uno strumento innovativo dal punto di vista della comunicazione, effetto poi che negli anni a seguire si è andato placando (avvento dei social network), ma è innegabile che questi primi siti online su misura abbiano apportato un contributo fondamentale nel rinnovare le modalità comunicative sul web e nel difendere la libertà d’espressione.

Ecco perché tanto allora, quanto oggi se ne sottolinea il potenziale, messo in evidenza già nel 2010. L’anno in cui si è celebrata per la prima volta tale giornata, dedicata alla memoria del blog (Cebu, FIlippine – l’obiettivo era un collegamento mondiale della totalità della comunità dei bloggers del pianeta).

Blog, perché averne uno nel 2023?!

Ora però, proviamo a rispondere ancora una volta alla domanda delle domande, che con il tempo prende sempre più le sembianze di una domanda retorica… il Blog è morto?

No, il blog cresce e cambia al cambiare dell’uso economico-sociale che se ne fa!

Ovvero, oggi il blog visto come il diario personale online non è più attuale, così come è meno frequente l’uso assoluto del blog per i professionisti esperti di un preciso settore.

Allora, perché è ancora importante in una strategia di marketing online multicanale?

I brand e i professionisti affermati, con competenze verticali, per rimanere considerati tanto dai propri lettori, quanto dai motori di ricerca, devono continuamente soddisfare due costanti: credibilità e autorevolezza.

Entrambe ottenibili portando avanti, sia una Strategia Editoriale fatta dal Piano Editoriale ad hoc e declinata con il Calendario Editoriale, sia il potenziamento della Strategia dei Contenuti con la produzione dei famosi “contenuti magnete”, sotto forma di guide sempreverdi (utili a chi le legge e molto gradite dai motori di ricerca).

Ma si sa ogni azione prevede una strategia a monte e tanta costanza, in questo modo, aggiornando e nutrendo il blog, (personale o aziendale) si ottengono in cambio crescita economica e crescita in visibilità. 

Senza dimenticarci che oggi come oggi chi ha un blog di solito ne è il proprietario, a differenza dei social i cui proprietari sono altri e chiunque ne sia iscritto a uno può soltanto sottostare alle regole proprietarie. 

Il vero valore del blog sta nelle opportunità all’orizzonte, basta soltanto esserne consapevoli. Come?! Ecco alcune dritte:

  • scrivere CTA efficaci e posizionarle secondo la Ux più gradita dai lettori
  • prevedere aree riservate sul sito (magari da far visualizzare in abbonamento o ai clienti di fiducia)
  • risorse scaricabili gratuitamente per condividere la propria expertise con chi ne può fare tesoro
  • vendere i propri prodotti o servizi
  • raccogliere gli indirizzi email in una lista contatti per le newsletter
  • guadagnare con i propri contenuti tramite pubblicità (ospitando spazi banner della rete GDN di Google, sul proprio sito, che aderisce al programma Google Adsense. Ciò però è valido per quei siti web che fanno centinaia di migliaia di visualizzazioni al giorno)


Questa è l’eredità lasciataci oggi dall’uso e consumo dei contenuti scritti dai più anonimi ai più noti bloggers di inizio millennio.